Nella catechesi del 5 maggio 2021 il Papa si sofferma sulla preghiera di contemplazione.
“Essere contemplativi non dipende dagli occhi, ma dal cuore. E qui entra in gioco la preghiera, come atto di fede e d’amore, come ‘respiro’ della nostra relazione con Dio”.
“La preghiera – afferma Francesco – purifica il cuore e, con esso, rischiara anche lo sguardo, permettendo di cogliere la realtà da un altro punto di vista”.
Il Papa ricorda anche che “la dimensione contemplativa dell’essere umano – che non è ancora la preghiera contemplativa – è un po’ come il “sale” della vita: dà sapore, dà gusto alle nostre giornate.
Si può contemplare guardando il sole che sorge al mattino, o gli alberi che si rivestono di verde a primavera; si può contemplare ascoltando una musica o il canto degli uccelli, leggendo un libro, davanti a un’opera d’arte o a quel capolavoro che è il volto umano…
Carlo Maria Martini, inviato come Vescovo a Milano, intitolò la sua prima Lettera pastorale “La dimensione contemplativa della vita”: in effetti, chi vive in una grande città, dove tutto – possiamo dire – è artificiale, dove tutto è funzionale, rischia di perdere la capacità di contemplare.
Contemplare non è prima di tutto un modo di fare, ma è un modo di essere: essere contemplativo.