E’ una forte esortazione alla preghiera in qualsiasi circostanza quella che il Papa rivolge all’udienza generale del 24 giugno 2020 sulle orme della figura di Davide.
“La preghiera ci dà nobiltà: essa è in grado di assicurare la relazione con Dio, che è il vero Compagno di cammino dell’uomo, in mezzo alle mille traversie della vita, buone o cattive”.
Nella vita di Davide – sottolinea il Papa – c’è un filo rosso “che dà unità a tutto ciò che accade: la sua preghiera”.
Davide santo, prega; Davide peccatore, prega; Davide perseguitato, prega; Davide persecutore, prega; Davide vittima, prega. Anche Davide carnefice, prega.
Questo è il filo rosso della sua vita. Un uomo di preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai: che assuma i toni del giubilo, o quelli del lamento, è sempre la stessa preghiera, solo la melodia cambia.
E così facendo Davide ci insegna a far entrare tutto nel dialogo con Dio: la gioia come la colpa, l’amore come la sofferenza, l’amicizia quanto una malattia.
Tutto può diventare parola rivolta al “Tu” che sempre ci ascolta.